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Ricorso al TAR del Lazio contro il diniego del visto d'ingresso.

L'assistenza di un avvocato è obbligatoria.

Ricorso al TAR del Lazio contro il diniego del visto d'ingresso.

 

 

 

 

 

 

 

 

Secondo quanto stabilito dall'ordinamento giuridico italiano, il rifiuto del visto d'ingresso emesso dall'Ambasciata o dal Consolato italiano può essere impugnato innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, con sede a Roma.

Il richiedente potrà impugnare la decisione dell'ufficio Visti dell'Ambasciata o del Consolato italiano, entro 60 giorni dalla notificazione del diniego. L'assistenza di un avvocato italiano è obbligatoria.

Soltanto gli avvocati italiani possono patrocinare un ricorso contro il diniego di visto d'ingresso davanti al T.A.R. del Lazio. Il richiedente non può farlo personalmente, né può farsi rappresentare da un'altra persona che non sia un avvocato italiano.

Inoltre, il richiedente non può inviare nessuna istanza personale al T.A.R. del Lazio per chiedere l'annullamento del diniego, in quanto tali istanze non saranno prese in considerazione e, una volta trascorsi i 60 giorni, il cittadino straniero perderà il diritto di impugnare il diniego.

L'unico modo, quindi, per ricorrere contro un provvedimento di diniego di visto d'ingresso (per motivi d'affari, di turismo, di studio, etc), è il ricorso al T.A.R. del Lazio entro 60 giorni dalla notifica del rifiuto, mediante un avvocato italiano iscritto all'albo.

Se hai bisogno di un avvocato esperto in ricorsi contro i dinieghi di visto d'ingresso, non esitare a contattarci.

Sull'argomento vedi anche:

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