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Società olandesi ritirano i propri fondi dalle banche israeliane a causa degli insediamenti in Cisgiordania.

La decisione dopo che la Corte Internazionale di Giustizia si espressa contro gli insediamenti in Cisgiordania.

Società olandesi ritirano i propri fondi dalle banche israeliane a causa degli insediamenti in Cisgiordania.

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno dei principali fondi di investimento olandesi, la PGGM, ha deciso di ritirare tutti i suoi investimenti nelle cinque principali banche israeliane, perchè tali banche sembrerebbero essere coinvolte nel finanziamento della costruzione dei nuovi insediamenti in Cisgiordania.

Negli ultimi mesi, la società olandese ha informato alcuni dei principali istituti bancari di Israele, che i loro rapporti con gli insediamenti o le società che partecipano alla costruzione, costituivano un ostacolo dal punto di vista del diritto internazionale.

Poi la decisione di ritirare tutti i fondi investiti, scelta basata sulla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite sull'illegalità degli insediamenti nei territori palestinesi occupati, che nel 2004 dichiarò che il muro di separazione costruito in Cisgiordania è illegale e deve essere abbattuto, perchè viola i diritti dei palestinesi.

Non è la prima volta che una società olandese prende una decisione del genere. Infatti, lo scorso dicembre, il principale fornitore di acqua potabile dei Paesi Bassi, la Vitens, ha deciso di sospondere il contratto con l'impresa nazionale israeliana, la Mekorot, appunto sulla base delle pronunce dei giudici dell'Aja.

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