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Panama: lotta al traffico internazionale di droga

In arrivo aumenti di pena per i delitti "contra la salud pública".

Panama: lotta al traffico internazionale di droga

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Presidente della Repubblica di Panama, Riccardo Martinelli, ha annunciato una prossima riforma del Codice Penale che introdurrà un aumento delle pene previste per il reato di traffico internazionale di stupefacenti. Più precisamente, ad essere modificato sarà il minimo della pena, che sarà innalzato a 10 anni contro gli attuali 8; il massimo, invece resterà invariato (15 anni).

La riforma non avrà effetto retroattivo, pertanto non riguarderà i reati commessi prima della entrata in vigore della riforma.

Risulta quindi evidente, l'intenzione del Governo panamense di combattere il traffico internazionale di droga, di cui Panama costituisce una delle rotte più utilizzate, soprattutto dai cartelli colombiani e messicani, che si servono ormai, anche di cittadini nordamericani ed europei (in alcuni casi del tutto ignari di trasportare droga).

Infatti, le carceri panamensi ospitano un numero sempre maggiore di cittadini stranieri condannati o in attesa di essere processati, per reati di droga o collegati al traffico di stupefacenti (ad esempio per riciclaggio di denaro).
Per questo motivo, le autorità panamensi, oltre alle attività di repressione, lavorano da tempo anche ad una campagna di sensiblizzazione, rivolta soprattutto alle migliaia di cittadini stranieri che ogni giorno arrivano nel Paese attraverso lo scalo internazionale di Tocumen, uno degli aeroporti più vigilati al mondo, dove è frequente essere sottoposti a numerosi controlli di polizia. Secondo le organizzazioni non governative, che si occupano della lotta al traffico di droga, sarebbe opportuna la stessa sensibilizzazione anche nei Paesi d'origine, in modo da evitare che per l'illusione di un facile guadagno oppure per la negligenza e l'incuranza mentre si viaggia in un Paese straniero, si finisca in un carcere.

Avv. Luca Santaniello

Nota: sull'argomento vedi anche Italiani arrestati e detenuti all'estero

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