Il Ministro dell'Interno australiano può annullare un visto?

Il Migraction Act del 1958 riconosce il potere del ministro dell'interno australiano o dei suoi delegati, di annullare o cancellare un visto per motivi di "character". In particolare, se si ritiene che il richiedente o il titolare del visto non riesca a superare il cd. "character test", il Department of Home Affairs può negare o cancellare il visto anche nell'ipotesi in cui il richiedente abbia ottenuto una decisione favorevole da parte di un tribunale australiano.

Nel caso in cui tale decisione sia presa da un delegato del ministro dell'interno, la persona interessata può fare ricorso; invece, se la decisione è presa personalmente dal ministro dell'interno, non è possibile fare ricorso, salvo determinati casi.

Ovviamente il Migration Act pone alcuni limiti a tale potere discrezionale del ministro dell'interno australiano, facendo un elenco (sebbene non tassativo) dei casi in cui si può ritenere che una persona non riesca a superare il "character test". Si va dalle accuse di genocidio, crimini contro l'umanità, tortura e schiavitù, rilevanti precedenti penali, al rischio che la persona possa incitare discordia nella comunità australiana o che rappresenti una minaccia per l'interesse nazionale.